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Zuppiera, la regina della festa

A Natale, una zuppiera piena, al centro della tavola, scalda il cuore.
Durante le feste di Natale, a volte, soggiornavo da nonna Terzilla. Nella sua cucina, l’unico mobile contenitore era una rustica angoliera con lo sportello superiore a vetro a mostrare i bicchieri “buoni”, i piatti “della domenica”, l’immagine in gesso di S. Antonio e, imponente e panciuta, l’enorme zuppiera di ceramica bianca.
 
Durante la settimana i pranzi e le cene erano piuttosto magri, ma alla domenica e nei giorni di festa, mentre la pentola del brodo borbottava sulla stufa, ecco nascere sul tagliere tagliolini, maltagliati, quadrucci e tortellini dorati che, da semplici minestre, una volta racchiusi in quello scrigno elegante che era la zuppiera, diventavano cibo da regine.
 
Ecco spiegato  l’interesse che nutro per questo oggetto: una volta era destinato al solo uso domestico poi, con il diffondersi delle classi agiate e accompagnato da salsiere, piatti da portata e fruttiere, divenne testimone  di ricchezza raggiunta.
 
Antenata della zuppiera fu la marmitta, recipiente in terracotta con coperchio, che nel Medioevo era usata per cuocere e portare direttamente in tavola zuppe di verdura e carne; solo all’inizio del ‘700 si preferì trasferire i cibi cotti da presentare agli ospiti  in recipienti di ceramica o maiolica con coperchio, quattro piedini e due manici laterali.
 
Fu alla fine del secolo che nelle classi socialmente più alte nacque la moda delle tavole riccamente imbandite con imponenti servizi  in porcellana dipinta dotati di  due o più zuppiere. L’estetica si raffinò: la presa del coperchio assunse  forma di bottone, di anello o di frutti (come la zuppiera nella foto sotto); i manici divennero ad ansa  intrecciata o a forma di conchiglia e gli stessi decori furono evidenziati con pennellate di oro zecchino. Ispirati alla natura o con grafica geometrica, con monogrammi o scene pastorali, i disegni ne esaltavano la forma e la rendevano preziosa.
 
Molti di noi possiedono una zuppiera di famiglia, ma niente vieta di averne altre sia da esporre sia da utilizzare per portare in tavola stufati, stracotti, purè, polente, zuppe e minestre in brodo. Se non l’avete, allora è il momento di farvi un regalo e di rendere lussureggiante la tavola delle feste. Come l’eleganza non passa mai di moda, così anche la zuppiera che, proprio perché simbolo di eleganza, diviene sotto le feste regina della tavola.
 
Angela
 
 
 
foto 1: zuppiera in ceramica firmata "Manufacture Royale La Louvière Boch", originale del 1847. Belgio. In vendita qui: sulla tavola e oltre
foto 2: zuppiera in porcellana firmata "Limoges", Francia. In vendita qui: sulla tavola e oltre
foto 3: zuppiera in ceramica originale del 1920. In vendita qui: sulla tavola e oltre
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